L’inno ufficiale del 2002
Elio scrive, Graziano Romani interpreta: “C’è solo l’Inter” diventa il canto ufficiale. Orecchiabile, identitario, perfetto per l’ingresso in campo: tre minuti di appartenenza.
“Pazza Inter”: l’autoritratto pop
Nel 2003 i giocatori incidono “Pazza Inter”: fenomeno virale ante-litteram. Per anni parte prima del calcio d’inizio a San Siro. Il ritornello diventa meme generazionale: autoironia e passione.
I M INTER (Yes I M)
Nel 2021, dopo lo scudetto, esce “I M INTER (Yes I M)”—Max Pezzali, Claudio Cecchetto, Mirko Mengozzi—voce pop a un club che torna campione. È la colonna sonora della “seconda stella” che si avvicina.
La colonna sonora allargata
Da Celentano a Ligabue, dai Pinguini Tattici Nucleari a Tananai: l’Inter abita la musica italiana. Non sempre citata, spesso evocata: “Luci a San Siro” di Vecchioni è l’ode trasversale allo stadio che l’Inter chiama casa.
Perché le canzoni contano
Gli inni sono archivi emotivi. Dicono come i tifosi si vedono, come vogliono essere raccontati. Cantare “C’è solo l’Inter” è un rito; cantare “Pazza Inter” è autoironia; cantare “I M INTER” è orgoglio. Tre stagioni della stessa passione.
Dalla curva a Spotify
La curiosità moderna: gli inni vivono anche fuori dallo stadio, nelle playlist, nei video dei tifosi, nei social. Il club diventa sound-brand: riconoscibile all’orecchio, come al cuore.



