Le parole arrivano direttamente da Appiano Gentile, dove Ange-Yoan Bonny ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, raccontando le sue emozioni, il suo percorso e l’attesa del derby. “Ho l’Inter nel destino”, dice con la naturalezza di chi sente di essere nel posto giusto. A soli 22 anni, il giovane attaccante nerazzurro vive tutto con una maturità sorprendente, soprattutto quando descrive il fascino della stracittadina: “In quei 90 minuti non c’è odio, ma è una battaglia. San Siro ti toglie il fiato”.
Bonny non nasconde che l’impatto con l’Inter sia stato enorme. “Serve tempo per capire dove sei”, spiega. “Poi realizzi la grandezza del club e il livello della squadra, che sale continuamente, già dagli allenamenti”. I primi mesi lo hanno messo davanti a ritmi alti, responsabilità e un ambiente che chiede sempre il massimo. “L’Inter è molto esigente: ti spinge oltre, ogni giorno”.
Una difficoltà iniziale che però ha accelerato la sua crescita.
Nel dettaglio, Bonny racconta cosa deve ancora perfezionare: “Il gioco spalle alla porta, qualche volta ho perso palloni stupidi. Devo migliorare il colpo di testa e la resistenza, perché giochiamo ogni tre giorni e lavoriamo duramente. Durante la sosta, ancora di più”. Sono parole dette con tono timido ma deciso, perché Bonny è così: osserva molto, parla poco, ma tiene salde le idee sul suo percorso.
Non ama fare il fenomeno, non cerca riflettori inutili, e preferisce ascoltare i compagni più esperti.
Il derby, però, accende qualcosa di diverso. “Per me vale come Barça-Real”, spiega alla Gazzetta. “Sono due grandi squadre che non si odiano, ma in campo è una battaglia”. E mentre pronuncia quelle parole, emergono le immagini che gli sono rimaste impresse: i duelli Dumfries-Theo, l’atmosfera tesa, la città che si ferma. “Speriamo che alla fine tutto si colori di nerazzurro”.
E poi c’è il legame speciale con San Siro, che per Bonny rappresenta un mondo a sé: “Quando segni, dopo il boato non senti più niente. È come essere sospesi, è solo emozione. Lo stadio è così grande che sembra non finire mai”.
Nell’Inter del presente e del futuro, Angelò — come lo chiamano ad Appiano — vuole crescere senza affrettare i tempi. “La sfida è solo con me stesso. Conta rendere fieri i tifosi”, conclude.
Parole semplici, ma pesanti. Perché dentro c’è l’essenza del ragazzo che si sta facendo strada in un club che non perdona pause. E questa, per Bonny, sembra davvero solo la prima pagina di una storia lunga.


