Nella Coppa dei Campioni 1971-72 l’Inter incrocia il Borussia Mönchengladbach. L’andata in Germania diventa storia: Boninsegna è al centro dell’episodio passato come la partita della lattina, uno degli eventi più discussi delle coppe europee.
Il contesto tecnico
L’Inter è esperta, solida, costruita per competere in Europa. Il Borussia è giovane e travolgente. Serve un centravanti che sappia assorbire colpi, fare salire la squadra, tenere i nervi saldi. Boninsegna interpreta il ruolo con il suo stile: lotta, guadagna falli, tiene viva la pressione.
L’episodio che cambia tutto
L’oggetto lanciato dagli spalti e il trambusto che segue segnano il match. L’Inter, scossa ma lucida, si aggrappa alla propria struttura. La gestione mentale dei minuti successivi è figlia di una squadra abituata alla battaglia, con Boninsegna simbolo di resilienza e concentrazione.
L’Inter passa e arriva fino in finale
Tra ricorsi e decisioni, il doppio confronto si rigioca nei modi stabiliti dall’organizzazione e l’Inter avanza. L’effetto per i nerazzurri è netto: la squadra resta focalizzata e, superato l’ostacolo, mette in fila prestazioni di spessore fino a raggiungere la finale contro l’Ajax. Boninsegna, nel cammino, rimane riferimento offensivo e punto di uscita costante.
Cosa insegna quell’ottavo
La lezione è duplice. Primo: la gestione delle variabili imprevedibili è parte dell’Europa. Secondo: avere un centravanti che regge urti emotivi e tattici aiuta a attraversare le tempeste. Boninsegna incarna la tempra agonistica dell’Inter di quegli anni.
L’impatto reputazionale sul club
La vicenda, pur controversa, consegna un’Inter percepita come squadra dura a morire, capace di rimanere in partita in qualsiasi scenario. L’immagine internazionale dei nerazzurri, anche grazie alla personalità del suo numero nove, resta quella di una grande d’Europa.
Oltre il mito della lattina
Oggi quell’episodio è una curiosità iconica della storia interista in coppa. Ma al di là del folklore, il vero lascito è tecnico e mentale: l’Inter con Boninsegna aveva anticorpi speciali contro la pressione, ingrediente che separa le buone squadre da chi arriva davvero in fondo.



